Sta la città di Ruvo sul dorso di una collina che la rende assai più elevata di tutte le altre convicine città, ed in conseguenza visibile ad una più lunga distanza. L’aere che si respira è salubre e perfetto a segno che molti convalescenti de convicini luoghi vanno ivi a ristabilirsi tranne quelli soltanto che soffrono mal di petto. L’abitato attuale però occupa non già il vertice della collina ma bensì il declivio di essa che guarda il mezzodì. La sommità della collina è al Nord della città lungi un quarto di miglio. È la stessa attualmente occupata da una magnifica Chiesa e da un Convento di PP. Riformati sotto il titolo di S. Angelo. Si gode da quel punto una stupenda veduta, della quale rimangono incantati tutti i Forestieri che capitano in Ruvo, e si portano ivi espressamente per goderla. Sono allo stesso sottoposte una col mare Adriatico tutte le belle città che da Barletta fino a Bari sono edificate sul suo litorale. La ventilazione ivi è forte. Tutti i venti, e specialmente i venti boreali dominano talmente quel punto che coloro i quali volessero tenervi fisse abitazioni pagherebbero a prezzo ben caro il vantaggio della veduta la più bella, e la più gaja che possa desiderarsi.
Giovanni Jatta
“Cenno storico sull’antichissima città di Ruvo nella Peucezia” – 1844